Ad agosto del 2023, sono stata, insieme a Nirmala di Vita da Yoghina e a Rossella Sulis, in Sardegna per un ritiro di yoga in piacevolissima compagnia, a cui ho partecipato come operatrice olistica.
Durante la nostra permanenza, abbiamo visitato Gorropu, il canyon più spettacolare d’Europa. Esperti alpinisti ed escursionisti di ogni livello arrivano qui per ammirare le meraviglie di questo luogo incantato, che non regala solo panorami mozzafiato, ma anche un percorso iniziatico.
Per scendere, si possono percorrere due strade: una larga e lastricata e una stretta e disagevole…
La “Via stretta” è sempre la scelta di chi persegue un percorso di crescita personale.
La strada è accidentata, corredata da pietraie e da tratti piuttosto scoscesi, alternati ad altri immersi tra alberi la cui corteccia è così liscia ed accogliente da sembrare levigata dalla mano dell’uomo.
Il fondo del percorso rappresenta un momento di stasi, durante il quale ci si confronta con le proprie ombre, che si appalesano sotto forma di vespe, di vento o di altre persone che sfidano il nostro punto di vista. Dopo il necessario confronto con questo momento, si prosegue verso un luogo incantato e riposto, che porta a entrare in profondità con se stessi, attraverso una scalata non sempre facile verso una vista che non lesina meraviglia.
Al ritorno, e prima di riprendere la salita “a riveder le stelle” (come direbbe Dante), si passa attraverso la purificazione dei piedi nel rio della gola, che aiuta a ritornare trasformati e ristorati.
La salita è ancora più impegnativa della discesa e viene affrontata o in auto, con un percorso solo all’apparenza più semplice, o a piedi, a ritroso lungo il percorso. Le tappe e i momenti di difficoltà, (allietati dai canti) non hanno fatto tuttavia desistere dal ritornare lungo la via stretta, trasformando quello che doveva essere un trekking in una giornata di grande crescita personale, conscia o inconscia.